Cechov scrisse i suoi primi racconti per alleviare la povertà della propria famiglia quando lavorava come assistente medico in una cittadina di provincia. In quel periodo iniziò ad accumulare quel patrimonio di sottili osservazioni sui contadini che venivano al suo ambulatorio in cerca d'assistenza, sugli ufficiali di stanza nella località e su tutte quelle innumerevoli figure tipiche della provincia russa che avrebbe poi ricreato sulla pagina. Le prime raccolte dei racconti uscirono nel 1886 e nel 1887 e furono subito acclamate dai lettori. È proprio nella misura breve, infatti, che Cechov trova la propria dimensione artistica ideale: pervasi da una sottile malinconia e da un sapiente equilibrio fra ironia e tristezza, i suoi racconti costituiscono una colossale e dettagliata enciclopedia del mondo russo della fine dell'Ottocento. E pur non essendosi mai preoccupato di fornire messaggi sociali o etici, è proprio il genio di Cechov che rivela, meglio di molti altri scrittori "impegnati", le più cupe realtà dell'affamata, disorientata, servile, rabbiosa Russia contadina.