In questo numero si indagano i nodi concettuali di cui è sparsa la scrittura di Montale in poesia e in prosa; in questa direzione si sono mossi i saggi di Silvia Giudice, Ida Duretto, Angela Ida Villa, Sara Lorenzetti, Riccardo Mozzati, che costituiscono la sezione preponderante e l'ossatura stessa nell'impianto del fascicolo. In particolare, Silvia Giudice è tornata su uno degli intrecci più fecondi della poesia montaliana con la lirica di Leopardi e con le sue lunghe eredità novecentesche. Alla musica e al teatro, passioni notorie della musa montaliana, si rivolgono invece i contributi di Ida Duretto e di Riccardo Mozzati: la prima cercando risonanze melodiche nella settima raccolta, gli Altri versi, e individuandovi la presenza e il ruolo di alcune citazioni musicali riconoscibili, il secondo operando un approfondimento non occasionale sulla collaborazione di Montale, fra il 1945 e il 1946, con il quotidiano di Firenze "La Nazione del Popolo". Indagano Montale al di là del suo tempo e al di fuori del perimetro di una pur estesa e variegata produzione letteraria i saggi di Antonio Lucio Giannone, Fabrice De Poli, Gabriella Macrì e Liang Shuang.