Un regista, che è anche uno scrittore, s'improvvisa poeta da strapazzo per raccontare con cento filastrocche un po' scriteriate la storia della Settima Arte, rileggendola con un po' di umorismo bonariamente dissacrante."Una storia del cinema come la vedo io, che di cinema mi sono sempre occupato, scrivendone e praticandolo, - scrive nella sua prefazione - ma una storia faziosa, irriverente, che enfatizza il cinema popolare e disprezza il cinema dei critici snob, per i quali 'noioso è bello'. Insomma preferisco i film che mi piacciono e rifiuto i film che non mi piacciono. Guarda un po'! Così la mia storia del cinema diventa un gioco, un gioco infantile come una filastrocca per bambini cresciuti. Una storia del cinema facile da leggersi e sbrigativa quanto basta."