Un antico proverbio tibetano, citato più volte da Gianfranco Ravasi, recita «Il corpo dell'anziano è un prezioso scrigno di canti sacri». È questo, il primo pensiero che risale alla mente nello sfogliare le pagine di questo agile libro, ultimo lavoro del poeta Erminio Maurizi. Fin dal titolo, Quello che viene dopo, si avverte fortemente il desiderio dell'autore di tracciare un solco tra l'esperienza passata e il futuro. La saggezza di Maurizi sceglie di descrivere, con il filtro di una poesia delicata e leggera come ali di farfalla, le esperienze del tempo presente. La copertina ci rimanda ad un episodio del Vangelo di Luca, splendido e a volte trascurato, sebbene sia il Quarto Mistero Gaudioso del Rosario: l'incontro della Sacra Famiglia con il vecchio e saggio Simeone (Lc, 2, 22-35). (da "Nunc dimitte" di Michele Giustiniano e Gianfranco Russo)