«Nella componente meditativa e metafisica, nella lucida coscienza della sofferenza del reale, nell'interesse per la problematica esistenziale, per l'incombente peso dell'adultità e per il destino dell'uomo, la poesia di Max Mazzoli si fa ricerca di un compromesso tra biografia del dolore e bisogno di assoluto. Descrivendo un viaggio nei meandri del passato, un itinerario dalla terra al cielo e all'oltre, rifiuta l'esercizio letterario e diventa ricerca di una giustificazione e di un riscatto del vivere. È favola metafisica, ma non illusoria favola bella. Tremante, ma coraggioso inno alla vita in bilico tra sofferenza e rinascita, "tra ciò che sai e ciò che cerchi"» (dalla prefazione di Silvia Manzi)