La musica di Debussy esprime un mistero cosmico che rimane assolutamente temporale, e si scrive con i materiali stessi della transitorietà. Il musicista francese mirava infatti alla creazione di un cosmo sonoro costituito da rapporti fondati su un impercettibile intreccio di forze emergenti e di frammenti divergenti, che riuscisse a cogliere i segni impercettibili di una realtà sfuggente, elusiva. Di questa mutevolezza degli esseri e delle cose, la musica di Debussy sembra captare la dimensione non-umana, planetaria, cosmica. L'ascolto del cosmo debussiano si trasforma in questo libro in un'immersione nella mutevolezza del mondo, dove ogni evento contribuisce con la propria nota unica al silenzio apparente dello spazio interstellare.