"...Nessuno avrebbe potuto mai immaginare che uno dei più amati mattatori televisivi, seguito ogni settimana da milioni di italiani, fosse un delinquente incallito. E che, dietro il suo ammaliante sorriso, celasse un'identità tanto odiosa. Tortora, che fu soggetto ad ogni tipo di umiliazione, a partire da quella di averlo dato in pasto a fotografi e giornalisti, con le manette ai polsi, mentre raggiungeva il mezzo che lo avrebbe condotto in carcere, fu a lungo al centro dell'attenzione mediatica. Difeso solo da pochi, giornalisti e politici, che fin dall'inizio mostrarono seri dubbi di fronte a quanto gli veniva contestato..." (Dalla Prefazione di Salvo Andò). Postfazione di Santo Emanuele Mungari.