Il costrutto di "contesto" è fondamentale in pedagogia e didattica e, al suo interno, risulta evidente come i fattori geografici e ambientali - quindi spazio, territorio, ambiente - abbiano sempre condizionato la trasmissione dei saperi e la permeabilità delle comunità locali ai dispositivi di formazione, in particolare di quelli scolastici. Nel nostro paese la scuola si è fatta carico, dall'unificazione nazionale ad oggi, dell'alfabetizzazione culturale anche di quelle comunità isolate, spesso irraggiungibili e lontane, quali quelle montane o rurali, eccentriche alle grandi vie di comunicazione. Ciò ha originato esperienze didattiche specifiche - le pluriclassi - che in molte zone del Paese si sono affermate come situazioni scolastiche permanenti, caratterizzandosi quali fattori di conservazione ed evoluzione dell'identità culturale del territorio con interessanti ricadute sociali e produttive. Sul piano della decisione politica, sociale, organizzativa, oggi la tendenza è a "voltare pagina" rispetto a ciò, privilegiando le esigenze (reali) di contenimento dei costi e ottimizzazione delle risorse. A che prezzo culturale? Con quale grado di conflitto rispetto alla esigenza oggettiva - in termini culturali, economici, di sviluppo - di dare valore alle dimensioni ambientali dei contesti sociali e alle risorse culturali delle comunità che insistono su un territorio? Quali modelli possono essere esportabili a livello di didattica generale?