Una storia di vita si fonde con quella del Sessantotto, raccontato tra Bologna e l'Emilia. Una vicenda autobiografica che parte dall'Appennino modenese in un contesto di povertà e isolamento e giunge nel capoluogo emiliano-romagnolo nel pieno di una stagione di lotta e di cambiamenti, così ricca di luci e ombre. Un affresco di storia contemporanea scritto con ironia e nel quale riecheggiano le aspirazioni di una generazione e le canzoni che ne hanno rappresentato la colonna sonora: da Barry McGuire ai Procol Harum, passando per Sergio Endrigo, da una cui celebre melodia è nata l'ispirazione per il titolo di questo originale memoir. "Il libro di Gualtieri è bellissimo perché non fa sconti a nessuno. Nemmeno all'autore stesso". (Leo Turrini) "Poi arrivò il Sessantotto: un'esaltante stagione che scaccerà i cattivi ricordi, fra tanta luce, un pieno d'amore, ma anche molte ombre". Di quegli anni "è rimasto il ricordo di un'esperienza esaltante e irripetibile, unito al rimpianto e alla delusione di ciò che è stato e che, invece, avrebbe dovuto e potuto essere. Sempre tanta roba, comunque". Prefazione Leo Turrini.