All'inizio degli anni Duemila, mentre si scatenava un'aspra polemica sulle cause e le cure di questa malattia, il Sudafrica è diventato la nazione con il più alto numero di malati di Aids al mondo. Frutto di cinque anni di ricerca nelle township e nelle ex homeland, ma anche negli ambienti scientifici e politici, in "Quando i corpi ricordano" Didier Fassin ricostruisce lo sviluppo di una crisi epidemiologica e politica senza precedenti che, nel contesto del post-apartheid, ha scosso il rapporto fra sapere e potere. Mentre la storia della segregazione razziale si perpetua nelle violenze e nelle disuguaglianze di oggi, questo libro mostra come il lavoro della memoria delle sofferenze collettive faccia rivivere negli eventi del presente le tragedie del passato. Con una riflessione che va al di là del caso sudafricano, l'autore indaga i modi in cui, nelle società contemporanee, i corpi ricordano.