Nel 2004, l'allora Presidente degli Stati Uniti, George W. Bush, propose d'inserire nella costituzione un emendamento teso a "definire e proteggere il matrimonio di un uomo e di una donna come marito e moglie, in quanto l'unione di un uomo e una donna è la più duratura istituzione umana, onorata e incoraggiata in tutte le culture e da tutte le fedi religiose". L'Associazione Americana degli Antropologi protestò vivamente facendo presente che la famiglia basata sull'unione coniugale di un uomo con una donna non poteva essere considerata né "naturale" né tanto meno "universale", perché oltre un secolo di studi avevano messo in luce l'esistenza di una grandissima varietà di tipi di famiglia. Alla luce di tale autorevole affermazione l'autrice cerca di inoltrarsi in un mondo quasi sconosciuto, quello di popoli e culture distanti da noi anni luce per poi ritornare indietro nel tempo ad appurare se e quanto siano mutate, dalle origini ai nostri giorni, i modi di interpretare e vivere la Famiglia Umana.