L'autore sembra avere a disposizione un dizionario tutto suo, anzi, qualcosa di più, un libro magico da cui coglie l'essenza delle parole, dando loro ogni volta una veste diversa, appositamente cucita sulle lettere per l'occasione. Il lettore si domanda in continuazione se quello che sta leggendo è reale, ma non fraintendete, non nel senso esistenziale di un qualcosa riscontrabile nella realtà circostante, bensì in quella potente immaginazione che crea mondi che si possono sentire affini al conosciuto, ritrovando nell'inedito il familiare.