Nell'espressione ellittica di percezioni metaforiche, "Q." vuole presentare il sollievo della gratuità. Il pigmento primordiale, intensivo, intuitivo, melopoeia - phanopoeia, come massima distanza dalla retorica, dall'orpello e dalle cattive astrazioni del linguaggio. Plurilinguismo, pluristilismo, montaggio ideogrammatico e glossolalia. "Q." dispiega la mente del poeta, offerta in sacrificio rituale, per il quid e per l'óra, nell'esecuzione prosodica del fruitore; una poesia scheggiata e molteplice, a un tempo furiosa e leggerissima. Una voce che abbia a deturpare il maestoso unisono di questo solenne giorno d'unanimità; una chiara percezione del male, una mordente satira contro l'inutile, inquieto, tumultuoso affannarsi dell'umano.