"Mi trovavo fra le mani una sessantina di storie varie e ho deciso di pubblicarle, per dare un seguito al mio precedente scritto 'Storie che nessuno leggerà mai': Visto che gli umani non arretrano di fronte a niente, che, indifferentemente, si sciroppano sia il palloso Proust che 'Và dove ti porta il cuore': ho voluto includere ogni storiella che ho generato, anche quelle che mi parevano peggiori. Tanto, ho pensato, magari a certi garberanno proprio quelle che a me piacciono di meno. Forse avverrà anche l'esatto contrario. Io non lo potrò mai sapere. Già che c'ero, ho colto l'occasione di pubblicare anche il mio Diario che ho, realisticamente, qualificato intitolandolo 'di merda' e del quale sconsiglio vivamente la lettura, quantomeno a chi non abbia forti tendenze masochiste o sia persona estremamente curiosa. Non dite che non vi ho avvertito. Sempre già che c'ero, ho anche aggiunto i testi delle mie canzoni - queste si che interesseranno pochissimi - che costituiscono la terza parte di questo mio libro. Non senza una modesta dose di arguzia, ho scelto di chiamalo 'pupurrì'. Auguri o sparuti che lo leggerete ... e grazie comunque." (Fausto Arrighi)