Sono Pulchra, perché quasi classiche, le liriche e la prosa di Maria Silvia Da Re, ispirate a un misticismo discreto delle cose, e in cui la vita ordinaria e lo straordinario si mescolano, le visioni scandiscono il vasto e la prossimità attraverso le immagini testimoni di un senso del sacro. I disegni di Jean-Luc Coudray, innovativi nel genere, arricchiscono i testi di un'interpretazione, declinandone la rifrazione degli sguardi con molti personaggi e orchestrando un punto di vista scenico sulla loro scaturigine. Sta a Elio Franzini, in La verticale e l'onda, apporre un importante e inedito sigillo al pensiero sulla creazione estetica, illustrandone, non solo in contrappunto ai testi e ai disegni di Da Re e Coudray, l'indicibile piega, e la logica immaginativa, all'origine di una simbolicità ossimorica, in cui le opere stanno alla "verticalità" della riflessione nel rapporto del primo piano allo sfondo. Poesia, filosofia e disegno rischiarano così insieme questo Libro prismatico, che nell'atto artistico trova la sua interna giustificazione.