La teoria della complessità informa la psicoanalisi ed è da questa informata. Dalla loro convergenza nasce un discorso nuovo nella lettura dell'opera d'arte che per la nuova riflessione epistemologica si avvicina al discorso scientifico e in particolare a quello psicoanalitico. L'autore si avventura dunque con strumenti ibridi per fornire assaggi di un discorso nuovo volto alla messa a punto di chiavi di lettura originali e feconde. L'arte, la scienza psicoanalitica e la clinica si avvicinano dunque secondo linee di pensiero inedite dove l'analogia viene riproposta come dispositivo dalle vaste potenzialità euristiche. Anche il paradosso, vero nemico della teoria classica della conoscenza, viene invece riscoperto nelle proprie dimensioni di viatico per arrivare a verità più profonde e a sistemi applicativi di intervento sul reale assai incisivi e inediti. Logiche nuove dunque fanno da motore a nuovi concetti e questi costituiscono il mezzo per nuove prospettive di applicazione nella clinica psicoanalitica.