Questo lavoro trae origine dalla pratica terapeutica gruppale e dalla riflessione su quali siano i fattori che la rendono possibile a contatto con le condizioni proprie dello spettro relativo agli stati limite e a quello psicotico. Partendo da un confronto fra Sigmund Freud e Sándor Ferenczi si cerca di scorgere in che modo questi e altri psicoanalisti ne abbiano posto le basi. Allo scopo di fornire un adeguato ascolto terapeutico in tale contesto si rendono necessari alcuni cambiamenti qui visti attraverso una rilettura di Ferenczi e di aspetti quali identificazione, dinamiche introiettive, legame e relazione. La comprensione del gruppo può essere perciò, secondo gli autori, proficuamente ricollegata alla concezione del campo clinico proposta dall'analista ungherese. Completa il libro uno studio sui pionieri della psicoterapia gruppale: una densa ricerca che, grazie a documenti di difficile reperimento, ha permesso un punto di vista privilegiato. Il continuo dialogo fra clinica e teoria si è così dimostrato costituire un terreno dal quale può svilupparsi una fertile riflessione sul lavoro terapeutico gruppale e sulla sofferenza psichica. Presentazione di Luigi Boccanegra.