Una pianura post-industriale, la megalopoli diffusa, un quadernetto in caratteri neogreci e K. che cerca un varco. Un mondo appiattito su una realtà reticolare e complessa e uno alla ricerca del simbolo e del suo significato. Una Natura che, nonostante tutto, torna più forte e misteriosa. "Prosimetro moderno" è il viaggio di K. all'interno di se stesso, per scoprire che conoscersi è a un tempo fondamentale e superfluo. È un crocevia di forme in equilibrio mutevole sempre destinate a trasformarsi in qualcos'altro. È la prosa-poesia, il regno di una incerta antitesi, di una incerta identità.