L'approdo dell'autore all'opera d'arte - che è la ragion d'essere stessa di ogni metodo critico - procede per una serie di quattro indagini logicamente susseguenti. La prima d'esse conduce a restringere l'ambito di applicazione del giudizio critico alla sola opera dell'uomo. La seconda, isolando tramite appositi filtri l'opera d'arte, oggetto speciale a prevalente statuto formale, dall'insieme delle altre opere dell'uomo, giunge ad una prima "definizione in negativo". La terza ne individua i dati caratterizzanti per una "definizione in positivo", identificandoli nella terna intensità / capacità fantasmatica / astanza. La quarta e ultima ne regola i rapporti con le fasi culturali su cui essa insiste. La formulazione finale "L'opera d'arte è un'epifania", ad onta dell'apparenza, risulta quanto di più lontano pensabile da ogni approccio irrazionalistico.