La questione rilevante affrontata nella presente opera riguarda la domanda: come conciliare la formazione dei singoli, che nello specifico significa rispettarne le peculiarità in ossequio al principio della personalizzazione, puntando, nel contempo, a garantire all'intera platea dei cittadini l'acquisizione di quelle competenze ritenute indispensabili? La scuola, posta al centro di un sistema formativo plurimo, formale-informale-non formale, è vista come la fucina attraverso cui dare risposte a istanze che, per certi versi, appaiono macroscopiche, rivolgendo l'attenzione ai significati sottesi a termini pregnanti quali la progettazione e la valutazione, da interpretare come banchi di prova sinergici per la costruzione, la realizzazione, il controllo, la validazione e la documentazione di percorsi formativi curricolari, di gruppo e personalizzati. Vengono prefigurate, quindi, competenze professionali che, in maniera più mirata, possano concretamente dare vita a una didattica rivolta a soddisfare bisogni educativi specifici come quelli di cui sono portatori gli allievi con DSA, quelli ospedalizzati e gli altri impossibilitati alla normale frequenza a causa della malattia.