Ribadendo la necessità di un intento consapevole, di una valutazione etica, di una organizzazione ordinata, di una deliberata espressione estetica nel trattare ogni parte dell'ambiente, McHarg pone l'accento non sulla progettazione o sulla natura in se stesse, ma sulla preposizione con, che presuppone cooperazione umana e compartecipazione biologica. Egli cerca non di imporre arbitrariamente la progettazione, ma di sfruttare appieno le potenzialità e, con esse, necessariamente le condizioni restrittive che la natura ci offre.