L'immissione di ricchezza illecita nei circuiti legali dell'economia è un fenomeno pericoloso. Può alterare l'ordinato funzionamento delle dinamiche concorrenziali e attentare, quale conseguenza, alla stabilità economica e finanziaria, nonché all'ordine pubblico e democratico. La capacità del capitalismo criminale di adeguarsi, sfruttandoli, ai mutamenti della realtà fenomenologica ha imposto ad organizzazioni internazionali, Stati e soggetti privati di intervenire costantemente sulla regolazione giuridica dell'antiriciclaggio, di modo da renderla sempre più efficiente. Il lavoro corre lungo le linee direttive dell'evoluzione che ha sino a qui interessato questa regolazione per intercettarne le trasformazioni registratesi quanto agli strumenti attuativi e agli assetti istituzionali. Tenendo conto della recente iniziativa di istituire una Autorità europea per la lotta al riciclaggio e al finanziamento del terrorismo (AMLA), viene quindi proposta una ricostruzione di quelli che paiono essere i tratti qualificanti di tale peculiare tipologia di regolazione. Che cos'è il sistema di prevenzione del riciclaggio? Che tipo di regole lo compongono? Qual è il ruolo delle strutture pubbliche (sovranazionali e nazionali)? E quello degli operatori economici tenuti all'osservanza degli obblighi antiriciclaggio? Quali le categorie giuridiche applicabili agli uni e altri?