Nell'anno 1928 il filosofo Bendetto Croce cede alle insistenze del dottor Guarino, medico di Valsinni e si reca in quella che era l'antica Favale sulle tracce della poetessa Isabella Morra. Poetessa del Cinquecento di cui si dice che fosse stata assassinata dai fratelli per motivi d'onore, poiché si sospettava che ella avesse stabilito una relazione amorosa con nobile spagnolo Diego Sandoval de Castro, poeta sposato con donna Antonia Caracciolo ed ucciso anch'egli per vendetta dai fratelli di Isabella. Il corpo di Isabella non è mai stato trovato e sull'omicidio di Diego il viceré di Napoli don Pedro de Toledo ordinò un inchiesta condotta da Antonio Baratuccio avvocato fiscale del regno. Il Croce affronta il viaggio, piuttosto disagevole, verso Valsinni e la mattina del secondo giorno sogna di risvegliarsi nei panni dell'avvocato fiscale. Sotto quelle spoglie conduce le sue ricerche che lo condurranno in giro per la Basilicata dell'epoca e lo porteranno, alla fine, ad elaborare una suggestiva ipotesi circa la vicenda terrena di Isabella Morra da Favale.