L'idea del privato, come sfera sottratta a qualunque ingerenza esterna, è dialetticamente legata alla stessa costruzione di una sfera pubblica. Ma l'odierna esibizione solipsistica del privato in che termini incide sul tessuto delle relazioni sociali e pubbliche? In quale misura disgrega la trama sociale su cui la dimensione pubblica deve fondarsi? E ancora, in che termini la società digitale del controllo determina la riduzione della percezione soggettiva di un'autentica sfera privata? In che termini determina l'espansione abnorme della sfera pubblica con la paradossale conseguenza di un mondo di vita interamente pubblico e quindi per nulla pubblico? A partire, tra gli altri, da tali spunti, in questo numero si dà vita a una riflessione sulla tenuta odierna delle categorie di pubblico e privato, quali fondamenti dell'assetto sociale e istituzionale moderno.