"Poesia che gioca tutto il suo fascino immediato e passionale nell'elusione quotidiana e biografica della realtà figurativa delle cose vane del tempo, il tempo crudele che tutto distrugge e incalza verso la fine, e predilige costruirsi, con rara perizia di "parole" senza risonanza, la propria immagine di solitudine, staccata dal mondo del presente e involta nel disegno generazionale e mitico della vita, nella sua "preziosità", calcolata, come una "presenza" imperitura, amorosa e vitale e notturna, solo dall'immaginazione, oltre il tempo della vana luce diurna e dell'età." (Neuro Bonifazi)