Don Giacomo Catta, giovane sacerdote d'una sperduta parrocchia della Maremma toscana, chiede di entrare in clausura. È il 2013, l'anno della rinuncia di Benedetto XVI e dell'inizio del papato di Francesco I. Don Giacomo viene però trasferito nel seminario di Énfola, immenso edificio in riva al mare Tirreno, quasi un'arcana fortezza addossata alla scogliera, sospesa al limite del reale. Questo luogo semideserto diventerà per lui una sorta di limbo spiritico, una cella senza uscita popolata di presenze erranti tra la penombra delle stanze e la lucentezza del paesaggio. L'autore affida ai colori del calendario liturgico il compito di scandire la narrazione nella quale gli eventi vissuti non sono distinguibili dalle allucinazioni, i personaggi reali da quelli immaginari, i vivi dai defunti, le anime dai corpi, la dottrina dal delirio.