Questo lavoro prova a capire come si riarticolino i rapporti tra città e produzione a Prato, luogo che è stato una vera e propria icona nelle teorie distrettualiste. Ovvero in che modo la produzione sia oggi ancora in grado di fare città. E, in seconda istanza, comprendere quale ruolo o peso abbia lo spazio nei processi di ristrutturazione della produzione di quello stesso sistema. Due sono le ipotesi: la prima è che quelle forze economiche e sociali che avevano costituito uno speciale rapporto tra spazio, produzione e società e che avevano prodotto dal punto vista spaziale lo sviluppo territoriale fondato sulla crescita immobiliare e dal punto di vista sociale un modello legato al mercato, alla redistribuzione e al welfare abbiano oggi esaurito un ciclo. La seconda è che sia tuttavia riconoscibile un nuovo ciclo, un modo di relazionarsi tra produzione e città che genera modelli di funzionamento diverso. Come a dire che i rapporti tra città e produzione sono ancora presenti e molto rilevanti, ma sono cambiati, ed è necessario osservarli per definire, in questo contesto, cosa sia città e cosa sia produzione.