«Sin dal suo primo apparire - era il 1953 - Prati di fieno si è segnalata come una delle più felici prove d'esordio della nostra narrativa nel Novecento. Vi troviamo il Giannini più vero, più vicino alla sua terra e a coloro che la popolano, e quindi più consapevole. Lo scrittore stabilisce un rapporto di profonda solidarietà, quasi di fratellanza con i suoi personaggi, che egli ama e rende vitali in virtù di una connaturata semplicità e di un profondo senso dell'esistere. La penna di Giannini, col suo stile sobrio, efficace, esprime quella forza etica che rispecchia la realtà raccontata rivelandone gli aspetti più nascosti e autentici. La sua è un'osservazione appassionata ma anche lucida e sincera, come la cinepresa di un regista del miglior neorealismo.» (dalla prefazione di Daniela Marcheschi).