"C'è un dire che è un fare. Un andare colmo di restare, di rimanenze. C'è un viaggio all'infinito e un rimanere fatto di distanze. Un abbraccio: di assenze. Un distacco: di presenze e tenerezze. C'è un indugiare scappando e un sottile gioco di danza in silenzi apparentemente lacustri. Poi: un veleggiare, incrociando i venti a poppa e il mare calmo a prua. C'è un disegno elementare. Ma nella sua semplicità: basico, lineare. È un modello a piramide. Alla base c'è la qualità delle relazioni, poi (nel secondo strato): la stabilità. Sopra ancora: l'accettazione dei limiti. E al vertice: la gestione degli eventi. Questo modello, assunto ed assurto a esercizio di stile, a modello di vita, viene così elicitato da anni di ricerca e studio, di approfondimenti e avvicinamenti. Seguendo lo sguardo costruttivista, potremmo fare ruotare questa conversazione su di un articolarsi di pensieri ed esempi di problemi / problematiche nelle qual il lettore potrebbe ritrovarsi e/o riflettere."