Il racconto Terracina, inviato nel 1951 al Premio Taranto, rappresenta un vero e proprio caso letterario, da incastonare nel lungo, travagliato e complesso cammino di Ragazzi di vita, Garzanti 1955. Il rapporto con la città di Bari, con la sua gente e con il suo mare, nel 1951, fu dettato dalle esigenze di un reportage giornalistico, che Pasolini stava scrivendo, percorrendo la lunga via del mare. Pasolini maestro di emozioni, giovanissimo professore, prima in Friuli e poi a Ciampino, capace di incuriosire e di incantare i suoi studenti, con la ludo-didattica, inventore della favola del mostro «Userum», per spiegare le desinenze della seconda declinazione latina. Autore di scritti nei quali sottolineava l'urgenza di modificare i libri di testo e la metodologia d'insegnamento, in un'Italia appena uscita dal ventennio fascista e dalla guerra. Pasolini che si cimentò con la ri-scrittura dei primi sette canti dell'Inferno di Dante, ambientandoli nelle borgate romane degli anni Sessanta del Novecento. Infine, Pasolini autore di canzoni pop e oggetto, a sua volta, di canzoni e di narrazioni.