Contro il mito del "buon selvaggio", contro chi ha voluto vedere nelle cosiddette società primitive "la forma pura di una libertà perduta", Marc Augé, uno dei più noti antropologi contemporanei, propone una lettura fedele dei dati etnologici. Tutte le società sono repressive, al di là delle specifiche istituzioni che le caratterizzano. Attraverso l'esame delle società lignatiche africane e quello dell'attuale società dei consumi, si sviluppa la tesi fondamentale del saggio: l'ideologia è sempre ideologia del potere. E le logiche del potere sono sempre paragonabili, non certo per l'ampiezza dei loro effetti ma per l'efficace rigore delle loro forme.