La fase populista ha messo in discussione il ruolo delle élite politiche, degli intellettuali e delle tecnocrazie; la rivoluzione digitale ha trasformato i processi di produzione e diffusione delle idee. Le crisi degli ultimi quindici anni - quella ambientale, quella economica, quella politica, quella sanitaria, la guerra in Europa - hanno creato un enorme 'disagio cognitivo' che pare colpire soprattutto le società occidentali: gli intellettuali e gli esperti - e le organizzazioni di esperti, come i think tank - sono stati investiti da questo disagio. Di qui il bisogno di tornare a discutere le diverse forme di organizzazione dei «lavoratori della conoscenza», il loro rapporto con la politica e la società, i nuovi eco-sistemi mediali, il loro ruolo nei conflitti ideologici di un mondo di nuovo instabile: una nuova sociologia, politica, degli intellettuali.