Nella società industriale, ogni parola si nutriva di piombo, sudore ferroso, bava prodotta dalla rabbia sociale, speranze e visioni; in quella post-industriale e post-ideologica la parola ha perso il suo valore e si discosta dal linguaggio, non gli appartiene e traduce esclusivamente una rabbiosa disperazione che vuole negare di esistere. È un problema di cultura, lo è sempre! Cultura è coscienza del tempo, cultura è consapevolezza, cultura è conoscenza. Cultura non è, però, l'acquisizione di astratte regole sociali, casomai è l'esatto contrario nella misura in cui traduce l'esigenza di modificare progressivamente proprio quelle regole e i comportamenti ad esse collegati... Cultura è uscire dai cerchi concentrici e sempre uguali dell'ovvietà per affrontare il lungo viaggio all'interno della propria ignoranza, per uscirne migliori.