Manolis (Emmanuíl) Anaghnostakis è stato un eretico della poesia greca. Come ha scritto Nasos Vaghenàs, "nessun altro poeta greco è stato tanto politicamente impegnato, e tuttavia ha riversato così poco della propria identità ideologica nel suo lavoro poetico". La sua poesia esprime il sentimento dell'innocenza perduta e, allo stesso tempo, l'urgenza di scoprire il volto autentico dell'uomo dietro gli incubi della realtà. Il desiderio sessuale e poi il venir meno delle pulsioni erotiche, l'angoscia della solitudine e il tentativo di mitigarla partecipando ai riti collettivi provocano situazioni contrastanti, che a volte assumono la forma di conflitti ideologici. Poeta di grande statura morale, Anaghnostakis si è sempre opposto con rigore a ogni sorta di compromesso, e per protesta per quarantacinque anni si consegnò a un ostinato e prolungato silenzio, non solo creativo, rifiutandosi sia di pubblicare sia di rilasciare dichiarazioni pubbliche.