Atrent'anni dalla pubblicazione del primo tomo delle Opere di Ugo Foscolo per Einaudi-Gallimard, si ripropone al pubblico di studiosi e studenti il commento di Franco Longoni alle Poesie, ai Sepolcri e all'Esperimento di traduzione dell'Iliade (un successivo volume verrà riservato alle Grazie e alle Letture di Lucrezio). La ricorrenza dei dieci anni dalla morte di Longoni viene così celebrata rendendo nuovamente fruibile un capolavoro dell'esegesi foscoliana, in cui acume e acribia si associano a un avvolgente vigore dialettico e affabulatorio, che conduce il lettore attraverso la filigrana neoclassica sottesa dal Foscolo poeta alle sue prove più alte, nel segno, in particolare, di un autore ideologicamente pregnante come Lucrezio. Proprio dallo studio di alcune inedite traduzioni foscoliane del De rerum natura era infatti partito l'interesse del commentatore, che non si sottrae al continuo dialogo con la tradizione esegetica, riuscendo a rinnovarla e a segnare una pietra miliare negli studi del poeta di Zante.