"Il "poeta immobile" che scrive con lo sguardo alla sua terza raccolta / "La poesia di Meneghetti è un'esemplare risposta a una condizione estrema di vita" / Questo libro è strutturato in tre sezioni. Nella prima la scena è dominata dall'io, un'obbligata spirale egotica in cui la condizione di immobilità dovuta alla malattia dell'autore non assurge neppure a figura dell'anima: è pura condizione materiale, e i rari momenti consolatori appaiono come dichiaratamente illusori. Il tema della malattia si stempera nella seconda sezione, con l'apertura dello sguardo ai percepta del mondo, spesso resi liricamente efficaci dal loro impiego allegorico. L'estro inventivo di Meneghetti si dispiega poi in modi sorprendenti nella terza sezione, dove la lingua si allontana dallo standard e il poeta si fabbrica un suo idioletto, fatto di deformazioni lessicali, eccentrici impasti di veneziano, romanesco, napoletano, grafia e punteggiatura arbitrari fino a sconfinare, a tratti, nel grammelot". (Dall'introduzione di Marco Berisso e Guido Caserza)