«La persona-poeta ha memoria, non solo propria ma anche sociale e storica, celebra il passato, fatto di relazioni amicali, occasionali o familiari, e ne ha nostalgia: in quest'ultima vive e ne scrive con l'intento di ricordare a noi tutti la fisionomia delle cose e dei fatti, del loro inizio e del loro destino, che in parte dipendono dal singolo; ogni azione deve essere commisurata alla memoria, non solo a quella individuale ma anche a quella collettiva: c'è un flusso temporale che non può essere evitato ma anzi va rispettato. Elemento ricorrente e sacro che, per quanto sembri assurdo, dà respiro ai versi, è la morte, essa accompagna il poeta fianco a fianco, di fatto è la sua onnipresente compagna, è la sua pressione a rendere la vita vivibile onestamente: il vago tentativo di esorcizzarla, rendendosela amica e confidente, è un'inconscia soluzione al disagio della vita stessa. Il pensiero che tutto passa e si disgrega in polvere rende l'uomo-poeta estremamente sensibile e in qualche modo anche altruista. "Poco allegretto" può essere letto come un percorso temporale e spaziale, per mezzo dei componimenti di una delle migliori voci poetiche portoghesi contemporanee, nelle affascinanti terre del Portogallo, nella sua grandezza storica ma anche nella semplicità di un popolo.»