Il tema della discriminazione di genere nell'industria culturale è oggetto di riflessione sociologica da molto tempo. Forse più trascurata è la prospettiva che vede la stessa industria da un punto di vista organizzativo: come contesto di lavoro, come sistema che produce risorse economiche e in cui vengono negoziati ruolo e potere. Sebbene vi siano i segnali di un cambiamento socio-culturale in atto, gli effetti sulla produzione mediale e sui percorsi di carriera arrivano con maggiore ritardo. Il saggio si propone come un'opera corale in grado di raccogliere alcuni dei più recenti contributi sulla riflessione intorno ai media e al genere, focalizzando l'attenzione su tre ambiti precisi: l'industria videoludica, quella audiovisiva e quella musicale. Il libro desidera porsi come una prima raccolta di riflessioni congiunte intorno ai gender studies applicati al mondo dei creative media, all'interno dei quali l'alibi del talento diviene la principale motivazione per celare discriminazioni radicate che si riflettono sull'industria, come organizzazione, e sui modelli culturali di cui è portatrice.