Rappresentata nel 408 a.C. "Pluto" è l'ultima delle commedie superstiti di Aristofane, che in essa effonde un vigore di fantasia particolarmente libero e intenso. Il protagonista è un povero contadino, Cremilo, erede di quella lunga teoria di emarginati sociali cui Aristofane affida, nel suo teatro, il compito di esprimere un desiderio di eversione nei confronti del reale percepito come negativo e iniquo.