La stretta connessione tra «interculturalità» e «dialogo» costituisce il fil rouge della riflessione sulle politiche di inclusione delle diversità, rappresentato dal sintagma «dialogo interculturale». L'analisi degli strumenti gius-politici di dialogo istituzionale - previsti sia nell'ordinamento italiano nel rapporto con le confessioni religiose, sia nel diritto dell'Unione Europea - così come anche le forme di dialogo sui diritti umani o di dialogo interreligioso consentono di approfondire la peculiarità che contraddistingue il «dialogo interculturale», rispetto alle altre forme dialogiche e di interazione, proprio in virtù della sua potenzialità di integrazione delle differenze. Il processo di inclusione della diversità innestato dal «dialogo interculturale» investe in misura crescente anche il campo giuridico in un'ottica di formazione del futuro operatore del diritto attrezzato ad affrontare le sfide che la multireligiosità e l'interculturalità impongono. In tale prospettiva, la conoscenza dei diritti religiosi costituisce una delle nuove frontiere del sapere giuridico in funzione di un proficuo «dialogo tra i diritti» che si realizza attraverso l'interpretazione del dato giuridico in senso interculturale, al fine della costruzione di una concreta società coesa, rispettosa dei principi di libertà e uguaglianza nella diversità che costituiscono i principi fondamentali del costituzionalismo occidentale.