L'ipotesi di lavoro da cui muove il presente volume è l'idea che, nel quadro del percorso di ascesa conoscitiva disegnato da Platone, il terreno dell'esperienza costituisca una sorta di "terra di nessuno epistemica", popolata da pratiche conoscitive - o, meglio, da pratiche di disciplinamento da parte dell'essere umano del proprio rapporto con il reale - che, seppure non enfatizzate dallo stesso Platone, risultano essere necessarie alla tenuta della costruzione teorica del suo pensiero. I saggi qui raccolti vogliono, pertanto, essere un contributo allo scavo di questi aspetti, nascosti e necessari, dell'epistemologia platonica.