Il presente volume di studi del Centro Europeo di Studi Pirandelliani di Monaco di Baviera accoglie questa nuova tendenza di vedere la traduzione in un senso più ampio e di applicare i metodi sviluppati dal cosiddetto translational turn all'opera di Luigi Pirandello, autore d'importanza centrale non soltanto per il Novecento italiano, ma anche per la cultura europea nel secolo XXI. E difatti, gli studi di questo libro dimostrano almeno due cose: che Pirandello stesso aveva riflettuto ripetutamente sul concetto della traduzione, sia tra le culture che tra i generi letterari; e che lui stesso agiva da traduttore fra questi contesti e serviva (come autore tradotto) da punto di riferimento per innovazioni nelle più svariate culture europee. La cosa più sorprendente è però che Luigi Pirandello, nelle sue riflessioni teoriche, anticipava già nel 1908 parecchie idee del translational turn e, nella pratica della sua opera, andava persino oltre i concetti dell'ibridità e dell'innovazione - nella sua legge "aurea" della comprensione e del rispetto per l'altro.