PINO MANOS

Monografia dedicata all'artista sassarese Pino Manos, esponente fin dal 1951 del movimento dello Spazialismo insieme a Lucio Fontana, Enrico Castellani, Agostino Bonalumi e altri. La sua adesione e partecipazione è testimoniata con 41 mostre fra personali e collettive nel 1962. Nello stesso anno viene chiamato a Londra insieme ai trenta artisti più eminenti in Europa a costituire il Manifesto Europe 1962 Pittura e Scultura, organizzata dalla New Vision Centre Gallery come base della nascente Unione Europea. Il 16 maggio 2019 Manos è stato invitato all'Ambasciata Italiana a Londra quale ospite d'onore per presenziare con le sue opere alla mostra "Spaziale! Italian Spazialism and its Legacy" quale ultimo erede vivente dello Spazialismo. Un saggio critico di Sergio Risaliti, direttore del Museo Novecento di Firenze, e un approfondito apparato iconografico raccontano la vasta e trasversale attività artistica di un grande protagonista dell'arte italiana contemporanea.

Catalogo della mostra presso la Opera Gallery di Parigi dedicata all'artista sardo Pino Manos, noto al pubblico per aver costituito nel 2010 il movimento Rigorismo, nell'orizzonte del Transpazialismo e oltre con gli artisti Enrico Castellani, Agostino Bonalumi, Giuseppe Amadio, Cesare Berlingeri, Alberto Loro, Vanna Nicolotti, Turi Simeti, Paolo Scheggi, Paolo Bazzocchi, Umberto Mariani, Pino Pinelli, coordinati da Flavio Lattuada alla Galleria Lattuada seguendo la poetica spaziale di Lucio Fontana e presentati dal filosofo Massimo Donà.
Con lui si esprime in modo più radicale lo spazialismo e si "rigorizzano" i canoni con il superamento dei limiti bidimensionali accogliendo nuove forme di figurazione e aprendosi a nuovi mezzi di espressione.
Un saggio critico di Sergio Risaliti, direttore del Museo Novecento di Firenze, e un approfondito apparato iconografico raccontano la vasta e trasversale attività artistica di un grande protagonista dell'arte italiana contemporanea.

Pino Manos frequenta l'Accademia di Belle Arti Cimabue insieme a Enrico Castellani e Vincenzo Agnetti e l'Accademia di Brera a Milano. Stringe amicizia con Roberto Crippa, Gianni Dova, Marino Marini, Agostino Bonalumi e Bruno Munari e in particolare con Lucio Fontana, aderendo al movimento dello Spazialismo. Contemporaneamente si iscrive alla facoltà di Architettura del Politecnico di Milano. Nel 1956 vive e opera a Roma inserendosi nell'ambiente artistico e culturale, assai vivo e fecondo in quel periodo, caratterizzato dalla frequentazione con Alberto Burri. Nel 1957 si trasferisce a Firenze, città in cui termina gli studi di Architettura. Dal 1962 compie lunghi viaggi e soggiorni di studio e ricerca interiore in Europa e nel mondo. Nel 1962 è chiamato a Londra, insieme ai trenta artisti più eminenti in Europa a costituire il Manifesto Europe 1962 Pittura e Scultura organizzata dalla New Vision Centre Gallery come base della nascente Unione Europea. Partecipa a numerose Esposizioni personali e collettive; le sue opere sono presenti in collezioni private e pubbliche in Italia e all'Estero (tre sue opere figurano nella collezione di Nelson Rockefeller a New York). Si trasferisce a Milano nel 1968 dove attualmente vive e lavora. Nel 1980 fonda a Milano l'associazione culturale "Il creativo", per la socializzazione dell'arte e lo sviluppo della creatività come elemento terapeutico.

Catalogo della mostra presso la Opera Gallery di Parigi dedicata all'artista sardo Pino Manos, noto al pubblico per aver costituito nel 2010 il movimento Rigorismo, nell'orizzonte del Transpazialismo e oltre con gli artisti Enrico Castellani, Agostino Bonalumi, Giuseppe Amadio, Cesare Berlingeri, Alberto Loro, Vanna Nicolotti, Turi Simeti, Paolo Scheggi, Paolo Bazzocchi, Umberto Mariani, Pino Pinelli, coordinati da Flavio Lattuada alla Galleria Lattuada seguendo la poetica spaziale di Lucio Fontana e presentati dal filosofo Massimo Donà. Con lui si esprime in modo più radicale lo spazialismo e si "rigorizzano" i canoni con il superamento dei limiti bidimensionali accogliendo nuove forme di figurazione e aprendosi a nuovi mezzi di espressione. Un saggio critico di Sergio Risaliti, direttore del Museo Novecento di Firenze, e un approfondito apparato iconografico raccontano la vasta e trasversale attività artistica di un grande protagonista dell'arte italiana contemporanea.