Pietro Nardini fu violinista tra i più celebrati del secondo Settecento, esponente di spicco dell'antica tradizione italiana e, in particolare, della scuola tartiniana, la cui identità stilistica risiedeva nel cantabile, nell'ornamentazione espressiva degli adagio, e nel magistrale virtuosismo tecnico; una scuola che il violinista livornese continuò a Firenze e che formò eccellenti strumentisti. Accostarsi a Nardini significa accettare di introdursi nella complessità determinata dal trovarsi «tra due stili»: la ricerca di significati, di discorsi e di affetti propri della musica barocca viene infatti trascritta da lui in un linguaggio nuovo, costituito da un registro prevalentemente elegante, ricco di colori musicali e pieno di spirito, che dà il tono alla musica che sta per arrivare. Questo catalogo vuole essere la porta per entrare nell'opera di un violinista-compositore che suscitò l'interesse dei Mozart e di numerosi altri suoi contemporanei, e che oggi sembra tornato al centro dell'attenzione degli esecutori più consapevoli.