Pierino e il lupo narra, in forma di favola economica, del discutibile rapporto tra Sraffa e Marx. La favola critica e contrasta il tentato "scippo" del marxismo da parte della tendenza sraffiana. Le prove portate per sostenere questa critica sono numerose, e chiedono solo di essere smentite. A maggior ragione è implicitamente respinta l'emarginazione del marxismo perpetrata dal pensiero economico dominante. Ai lettori non specialisti si chiede solo la conoscenza generale della tematica, affinché si pongano come osservatori esterni di questo dibattito. Essi potranno forse non concordare con tutta la narrazione - e con la "morale della favola". Ma è necessario che tra loro si insinui il dubbio e la critica. Chi si dispone a criticare la "scienza triste" dell'economia, è anche meglio disposto verso l'umorismo. L'ironia con cui sono rappresentati nella favola gli studiosi criticati, dunque, non sminuisce per questo il rispetto scientifico che meritano. Anzi, vuole essere uno stimolo al contraddittorio. "Lo scherzo può menar al serio" (Erasmo da Rotterdam). "Non bisogna lasciarsi proibire di ridere di cose serie. Si può parlare di cose serie in tono faceto" (Bertolt Brecht).