Ebrei d'America, i principali alter ego di Philip Roth hanno sulle spalle la diaspora, la Shoà, il proibizionismo e il sogno del New Deal, le tentazioni autoritarie dei Lindbergh e dei Nixon. Hanno vissuto il maccartismo e la segregazione, la nuova cultura e la rivoluzione sessuale, le guerre di Corea e del Vietnam e le due "Tempeste nel deserto". Hanno negli occhi il lampo dei Boeing contro le Torri Gemelle, il rogo dell'11 settembre e il giuramento del primo Presidente afroamericano. Luciano De Fiore ripercorre la filiera dei romanzi del grande scrittore e ne intreccia vita e scrittura attraverso la lente del desiderio. Per Roth, infatti, il mantenimento della dimensione desiderante è ciò che preserva la divisione nel soggetto, permettendogli di restare sano. "Controvita" è la parola a cui egli affida la contraddittorietà del vivere, perfettamente incarnata dai suoi protagonisti, sempre ambivalenti nel loro procedere tra vita e controvita, appunto. Prefazione di Antonio Monda.