Il misterioso accadimento dell'incontrarsi e del riconoscersi, della meraviglia del sapersi compresi dall'altro e nell'altro, è da sempre la magna quaestio dell'esistenzaiale umano. La differenza sessuale indica una nostalgia primordiale, una radicale dichiarazione di essere in "attesa" dell'altro, non per una necessità di completamento, ma per l'accoglimento di un dono non dovuto che costituisce la misura della festa dell'essere. I due autori offrono, dal punto di vista antropologico e morale prima, sacramentale poi, una riflessione che, a partire dalla Sacra Scrittura, accompagna il lettore in un itinerario che dall'esperienza primordiale dei corpo narrata da Genesi 2-3, giunge fino al mistero sacramentale della nuzialità proclamato in Efesini 5,21-33.