Se prendi la strada che va all'ultimo faro del mondo puoi imbatterti in un Dio alla guida di una Rolls Royce tallonata da una gigantesca Moby Dick con ventiquattro ruote e tre file di finestrini; i personaggi dipinti da Goya ti saluteranno da una ringhiera e un gentiluomo ingegnoso ti parlerà di capesante, desideri e avventure. L'illusione di un avvenire è il sentimento del nostro tempo, che viviamo come un tempo scaduto. Chi parla a chi in Finisterre, favola poetica e diario di un viaggio alla fine della terra? Apre e chiude la narrazione, surreale e magmatica, il «vecchio bambino» erede del giardino e dominatore, divina creatura e scellerato. L'infantile che è il padre dell'uomo continuamente si ripete e giunge sul margine della sua avventura. In Persistenze sono due le raccolte di poesie: Finisterre, la più ampia, e Sei la ripetizione.