Inizialmente concepito per rappresentare e comprendere il reale, oggi lo spazio mediatico, pervaso dall'elettronica e caratterizzato dalla pubblicità del privato, è diventato un universo sempre più autonomo, guidato da proprie logiche interne. Un universo che rischia di diventare completamente autoreferenziale, sostituendosi alla realtà. Il volume si interroga sulle condizioni, sugli scopi, sulle conseguenze e sulla possibilità stessa di un'etica della comunicazione nella contemporaneità, cercando di dare una risposta in senso filosofico ai quesiti di maggior rilievo. La concezione moderna del mondo come immagine rende ancora possibile giustificare la nozione di verità? Quali sono i postulati dell'etica della comunicazione e gli elementi che consentono ai principi morali di essere applicati nel contesto della multimedialità? In che cosa consiste la netiquette, il galateo di comportamento dei fruitori dei nuovi servizi della Rete? Quali sono i presupposti di un atto comunicativo autentico?