Negli ultimi anni, la consuetudine del giurista a inglobare il discorso letterario nei suoi metodi di indagine si è andata rafforzando anche in Italia, dove giuristi teorici e positivi non faticano ormai ad ammettere che l'universo giuridico non si alimenta solo di regole, principi e istituti, ma anche di raffigurazioni narrative e, in particolare, letterarie. A partire da questa consapevolezza, in questo libro le rappresentazioni letterarie offrono l'occasione per una serie di approfondimenti sulla storia costituzionale italiana, che rivelano quanto lo sguardo del giurista intercetti snodi e problemi che spesso sono stati al centro di una letteratura nazionale attenta più di altre all'osservazione politica e sociale: dalla conformazione ristretta della sua opinione pubblica al peso storicamente avuto dal primato della politica, dal persistere irrisolto di fratture territoriali e sociali a un'identità civica segnata da una cronica debolezza. In questa chiave, i saggi contenuti nel volume cercano di esaminare la peculiarità della storia costituzionale italiana alla luce della prospettiva che su di essa hanno offerto scrittori di varie epoche, dagli inizi della vicenda unitaria sino agli anni più recenti.